Verso le elezioni novesi – Roberto Casonato


330Dopo le interviste a Scotto e Muliere, oggi poniamo qualche domanda al secondo candidato alle primarie di Alternativa Novese, Roberto Casonato.
Nato nel ’66, novese da sempre, Roberto lavora presso una grande multinazionale Francese.
Anche lui, come Scotto, è alla seconda esperienza come candidato alle amministrative ed alla prima come concorrente in primarie per la scelta di un candidato Sindaco.
Molti si ricordano di lui per le sue vignette satiriche, pubblicate su alcuni periodici novesi con lo pseudonimo di “Rocat”

Roberto, tu rappresenti ALFARE, il Comitato Liberale per le provincie del Piemonte che si ispira al partito ALI PER FERMARE IL DECLINO, domanda cattiva di rito: cosa ne pensi della brutta figura fatta da Oscar Giannino alle ultime politiche?

Considero Oscar una persona di grandi doti umane, la sua gaffe, seppur grave, resta quello che è: una gaffe; d’altronde, cosa inusuale per i politici italiani, si è subito dimesso da ogni incarico rimanendo a disposizione del movimento. La nostra forza sono sempre stati i punti programmatici, risultato di un lavoro di squadra che mantiene la sua validità (un esempio per tutti: la nostra denuncia, l’anno scorso, degli stipendi fuori misura dei dirigenti pubblici a tutti i livelli e contemporaneamente l’impossibilità di licenziarli, malgrado la loro qualifica, appunto, di dirigenti; oggi questa posizione inizia a fare breccia, sempre in ritardo, anche in alcuni settori più attenti del Cdx e del Csx); inoltre, le posizioni da lui portate avanti su temi come la bioetica, la visione laica dello stato ed i diritti civili e di libertà mi vedono totalmente d’accordo.

Anche tu come Andrea siete volti nuovi della politica novese, entrambi avete scelto di fare politica fuori dai partitoni tradizionali, dunque i colossi come PD o Forza Italia non ammettono volti nuovi non referenziati?
In parte è così, la politica italiana ha un sistema di selezione basata su principi come la militanza pluriennale nel partito o, nel caso di Forza Italia, sulla devozione al leader carismatico. Personalmente penso che l’Italia abbia commesso troppe volte questo errore: il personaggio di turno (con schemi, ideologie, modi, parole d’ordine anche molto diverse) si è chiamato di volta in volta Benito, i PCI ha provato con Palmiro, poi è arrivato l’Umberto, Silvio, ora si chiama Beppe, ma il concetto di base non cambia: affidarsi al salvatore della patria. L’idea che ho di partito è di tipo anglosassone, maggioritario, aperto, un partito “area” e non “Chiesa”, dove la selezione della classe politica può essere durissima, ma sempre sulla base di regole di comportamento e di onestà intellettuale chiare  ed ineludibili: chi sbaglia dà le dimissioni, nessuna cooptazione nei confronti della vecchia dirigenza uscita sconfitta, assoluta trasparenza dei leader, atteggiamenti rispettosi per l’avversario, cui vanno riconosciute le eventuali buone ragioni (insomma, rigorosa con sé stessa ed altrettanto tollerante con gli altri, per citare un grande liberale come Ralph Dharendorf): questi sono gli unici meccanismi per mantenere la proposta politica credibile, onesta e al passo coi tempi: mille anni luce da quanto possiamo vedere in Italia.

Le vostre primarie hanno dato fastidio, perché hanno rotto il classico schema del candidato a tavolino, ma nessun “big” della politica nostrana del centro-destra ha accettato finora la vostra sfida, troppa paura di perdere? Oppure avete fissato regole troppo restrittive?
Sicuramente la paura di uscire sconfitti contro persone considerate dei corpi estranei, dei parvenu, ha giocato un ruolo enorme. Quanto alle regole, ritengo che l’esigenza di avere candidati senza pendenze penali, di sottoporsi al vaglio dei cittadini con le primarie aperte, la stesura di un programma serio, condiviso e realizzabile, non mi sembrano certo restrittive ma semplicemente regole minime che non dovrebbero neppure essere oggetto di discussione (eppure qualcuno le ha definite “Irricevibili”).

Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle finora non hanno ancora un candidato ufficiale: secondo te mancanza di persone o semplicemente pretattica elettorale?
Non guardo tendenzialmente a casa degli altri e la ricerca di un candidato sindaco è uno sport che non mi ha mai appassionato. Per rispondere comunque, stando a quelli che si ritengono sempre ben informati, per il Movimento 5 Stelle si parla di una ridda di nomi, per Forza Italia ed il vecchio centro-destra in generale credo che la nostra scelta di candidare persone nuove, senza precedenti penali e non facenti parte della vecchia e chiacchierata politica deve averli sicuramente messi in difficoltà. Il fatto che alcuni partiti ci hanno avvicinato e poi hanno scelto diversamente la dice lunga.


Due domande fatte anche a Muliere e Scotto, la prima sul Terzo Valico: argomento scottante e controverso, tu cosa ne pensi? Serve o serve solo per fare “pansa e stacca”?
Sono un Liberaldemocratico ed un liberista senza compromessi,  non posso condividere l’unico argomento utilizzato dai fautori del terzo valico “porterà investimenti e lavoro per la sua realizzazione”, tipica mentalità di stampo Keynesiano, che accomuna Destra e Sinistra, spesa pubblica per rilanciare l’economia: un meccanismo che non ha mai funzionato né all’estero né, tantomeno, in Italia, dove il debito pubblico ha raggiunto i livelli che conosciamo tutti. Personalmente sono convinto che un serio e profondo intervento di manutenzione straordinaria ed ammodernamento della linea storica otterrebbe risultati migliori con costi ed impatto ambientale più limitati.

La seconda ovviamente sull’Ospedale di Novi: la condivisione tra Novi e Tortona di molti reparti sta creando disagi a dipendenti e soprattutto ai pazienti, si parla da tempo di questo fantomatico mega ospedale in zona Fraschetta, tu sei per la difesa del nosocomio nostrano o per sgomberare tutto e traslocare verso Alessandria?
Penso che il concetto di ospedale cittadino non sia, in prospettiva, più percorribile, viste le finanze pubbliche: sono e resto favorevole all’idea, affinata e riportata di attualità dal lavoro del professor Piero Davio (membro, peraltro della direzione di AlFare) di realizzare in provincia un centro ad alta tecnologia, dove si concentrano le eccellenze, mantenendo nei vari centri capo zona strutture più leggere dedicate principalmente ai lungodegenti, agli anziani, alle analisi cliniche standard e agli interventi di day surgery.

Ultima domanda: Novi come la vorresti?
Come quella che mi stanno chiedendo i tanti cittadini che sto incontrando in questi giorni e che riassumerei in un semplice concetto: Voglio vivere in una città vitale, di stampo europeo, con servizi che funzionino, sicura, attrattiva: l’aspetto in occasione delle mie prossime iniziative, potremo approfondire meglio questi concetti.

Grazie e buone primarie

Pubblicato su NoviOnLine il 31 Gennaio 2014 – Leggi l’articolo

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